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Intelligenza artificiale, presentata Pdl alla Camera per introdurne l’insegnamento a scuola. Come funziona all’estero

Introdurre l’insegnamento dei rudimenti dell’intelligenza artificiale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori). Almeno un’ora a settimana, in capo ai professori di Fisica, Matematica e Scienze Informatiche. Introdurre altresì dei corsi di formazione per il personale docente, per entrare in contatto con la nuova materia il cui insegnamento dovrebbe contare sun uno stanziamento di 20 milioni di euro all’anno. Questo in sintesi il contenuto di una proposta di legge appena annunciata da Chiara Tenerini, parlamentare di Forza Italia. 

“È compito della scuola educare i giovani a un uso responsabile e consapevole di questo strumento e adottare misure efficaci per prevenire eventuali abusi o violazioni della privacy”,ha detto Tenerini illustrando la Pdl.

“Occorre quindi partire dal presupposto che gli studenti dovranno – obbligatoriamente – essere educati e formati ad un uso consapevole dell’intelligenza artificiale (IA) per permettere loro di sfruttarla al meglio.
Le straordinarie tecnologie di cui disponiamo indicano la via per la nascita di nuove conoscenze, che a loro volta comporteranno la necessità di sviluppare nuove competenze: gli algoritmi e i sistemi dell’IA ad esempio, sono generati grazie alla collaborazione interdisciplinare di matematici, fisici, cyberscienziati, statistici ma anche filosofi, letterati, economisti, giuristi e sociologi.
Tali competenze saranno necessarie per accedere al mondo lavorativo del futuro, senza tralasciare peraltro le implicazioni di natura etica correlate alle nuove tecnologie e consentirne un uso equo e responsabile”.

Le intelligenze artificiali, in particolare quelle generative, possono supportare gli insegnanti e gli studenti nel loro lavoro, aiutandoli nella creazione di materiali didattici personalizzati e adattati alle esigenze specifiche delle singole persone. Oltre a ciò, l’IA può essere utilizzata per monitorare il progresso degli studenti e individuare eventuali difficoltà o lacune nel percorso di apprendimento, consentendo un intervento tempestivo da parte degli insegnanti.

Uno dei principali ostacoli rispetto a tale obiettivo, riguarda la formazione degli insegnanti, che dovranno essere preparati e aggiornati sulle nuove tecnologie e metodologie didattiche legate all’utilizzo dell’IA. La scuola deve quindi investire nella formazione continua del corpo docente, fornendo le competenze necessarie per sfruttare al massimo le potenzialità dell’IA al fine di migliorare sia l’esperienza di apprendimento degli studenti che l’efficienza delle attività didattiche.

La proposta di legge è composta di 5 articoli:

In Italia uso dell’AI a scuola consentito ma con giudizio

l’intelligenza artificiale può essere usata a scuola in Italia, ma con alcune cautele e linee guida da rispettare. Vediamo i punti principali.

Dove e come si può usare l’IA a scuola

  1. Supporto alla didattica
    L’IA può essere usata come strumento per:
    • creare materiali didattici personalizzati,
    • tradurre testi,
    • aiutare nella scrittura e revisione di testi,
    • stimolare la creatività (es. creazione di storie, musica, immagini).
  2. Inclusione
    Strumenti basati su IA possono aiutare studenti con disabilità o bisogni educativi speciali (es. sintesi vocale, traduzione in LIS, semplificazione dei testi).
  3. Valutazione e apprendimento personalizzato
    L’IA può suggerire esercizi o test calibrati sul livello dello studente, aiutando a colmare lacune o a potenziare le competenze.

Cosa bisogna tenere sotto controllo

  1. Privacy e protezione dei dati
    Le scuole devono garantire che l’uso di strumenti basati su IA rispetti il GDPR e non raccolga dati sensibili senza consenso.
  2. Affidabilità e trasparenza
    Gli strumenti devono essere affidabili, spiegabili e non sostituire il giudizio dell’insegnante.
  3. Rischio di uso scorretto
    Alcuni studenti potrebbero usare l’IA per copiare o delegare completamente i compiti: serve educazione all’uso critico dell’IA.

Le indicazioni ufficiali

In sintesi

AspettoSituazione in Italia
Uso didatticoConsentito e incoraggiato, se guidato da docenti
PrivacyDeve essere sempre garantita
Strumenti generativi (es. ChatGPT)Possono essere usati con attenzione e spirito critico
Linee guida ministerialiDisponibili e in evoluzione
Formazione docentiIn corso, ma ancora non omogenea

Come funziona all’estero l’uso dell’Intelligenza artificiale a scuola

L’uso e l’insegnamento dell’intelligenza artificiale (AI) nelle scuole stanno prendendo piede in molti Paesi, ma con approcci diversi a seconda delle priorità educative, delle risorse tecnologiche e delle politiche nazionali. Ecco una panoramica dei principali modelli all’estero.

🇨🇦 Canada – IA come competenza di base

Il Canada è tra i Paesi più avanzati:

🇫🇮 Finlandia – Alfabetizzazione digitale per tutti

🇸🇪 Svezia – IA nei licei tecnologici

🇬🇧 Regno Unito – Tra sviluppo e cautela

🇺🇸 Stati Uniti – Approccio decentralizzato

🇨🇳 Cina – Uso estensivo e centralizzato

🇦🇺 Australia – IA nei piani STEM e digitali

Tabella comparativa

PaeseIA come materia?IA come strumento?Focus principale
CanadaSì (in alcune province)Educazione etica, pensiero computazionale
FinlandiaSì (con corsi online)LimitatoAlfabetizzazione digitale
SveziaSì (nelle superiori)STEM e collaborazione con università
Regno UnitoIn sperimentazioneSì (cautamente)Personalizzazione, etica e privacy
Stati UnitiSì (in alcuni stati)Approccio decentralizzato
CinaSì (diffuso)Sì (massiccio)Monitoraggio e innovazione tecnologica
AustraliaIn sviluppoSTEM e formazione insegnanti
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